Scrivere è sempre stata una parte di me. E non una di quelle piccole parti, che fanno solo da comparsata ogni tanto, che vanno in scena e al primo atto muoiono assassinate dal maggiordomo o da una terribile malattia. Scrivere è sempre stata quella parte di me a solleticarmi la schiena, riempirmi gli occhi, farmi sobbalzare il cuore.
Negli anni ho imparato che carta e penna erano sempre lì, quando avevo bisogno di loro. Anche quando li avevo abbandonati, anche quando mi sembrava di averli traditi, quando mi sembrava di non meritarli più, loro c’erano sempre. Ed io tornavo sempre a loro quando mi sento incompleta.
Negli anni ho imparato che carta e penna, però, non erano lì solo quando ne avevo più bisogno, solo quando mi sentivo a pezzi e dovevo rimettere tutto a posto. Erano lì anche quando mi sentivo su di giri, quando ero in vena di far festa, o quando avevo semplicemente voglia di dire qualcosa. Ed io, sono una gran chiacchierona.
E allora, negli anni, ho imparato che carta e penna potevano ben raccontare quella che ero, quella che sono. E potevano farlo a misura. Potevano tirare fuori da quella ragazza introversa e un po’ insicura la vera me. E, negli anni, gliel’ho lasciato fare.
E’ così che quasi tre anni fa è nato ti svelo un trucco, che non è e non sarà mai un semplice blog. Ti svelo un trucco è la parte migliore di me perché ci credo e ci ho messo, da sempre, tutta me stessa. Col bello e il cattivo tempo, commettendo errori e imparando da loro, ho fatto una scommessa con me stessa rivelando a tutti chi ero davvero, mettendomi ogni giorno in gioco, sentendomi a volte sbagliata, a volte perdente, a volte, però, vincente. Ma sempre me stessa.
Negli anni, in questi tre anni, ho imparato che fare la blogger non solo fa parte di me, probabilmente da sempre. Ma che è anche esattamente quello che voglio fare, per sempre. Perché gli alti e bassi, le notti insonni passate a pensare a cosa scrivere nel prossimo articolo, le innumerevoli sveglie all’alba per sfruttare al meglio la luce del sole e fare centinaia di foto a dei prodotti per poi buttarne almeno 90, le imprecazioni al programma di editing, che va in crash proprio quando stavi per salvare, non sono nulla quando poi quella pagina finalmente si riempie, l’articolo prende forma, ed è proprio come lo volevi tu. E clicchi su “pubblica” e quella parte di te, quella parte su cui hai sudato e faticato, adesso fa parte del mondo. E nel mondo, a qualcuno arriva. E a qualcuno piace. A qualcuno è utile. Per qualcuno è davvero una parte di qualcosa.
Ed è anche per questo che, negli anni, ho capito che niente può fermarmi. Perché quella parte di me fatta di carta e penna non ha alcun limite e può superare qualsiasi frontiera. Può cancellare le paure, abbattere i muri delle insicurezze, e farmi arrivare dove sogno.
E quando ho letto dell’iniziativa di Grazia, rivolta a noi blogger non ho potuto che pensare al fatto che fosse un’occasione unica. Poter dare il meglio che ho, in un magazine che racconta così tanto del mio mondo e dei miei interessi, sarebbe davvero dimostrare dove e come carta e penna possono arrivare.
Ed io sogno davvero di poterlo dimostrare.